“Il cosiddetto “comfort” non è nella casa all’italiana solo nella rispondenza delle cose alle necessità, ai bisogni, ai comodi della nostra vita e alla organizzazione dei servizi.
Codesto suo “comfort” è qualcosa di superiore, esso è nel darci con l’architettura una misura per i nostri stessi pensieri, nel darci con la sua semplicità una salute per i nostri costumi, nel darci con la sua larga accoglienza il senso della vita confidente e numerosa, ed è infine, per quel suo facile e lieto e ornato aprirsi fuori e comunicare con la natura, nell’invito che la casa all’italiana offre al nostro spirito di recarsi in riposanti visioni di pace, nel che consiste nel vero senso della bella parola italiana, il CONFORTO”
(La casa all’italiana, Gio Ponti, Domus, 1928)
Con una carriera lunga oltre sei decenni, Gio Ponti è uno dei maestri italiani dell’architettura moderna e del design industriale. Dai cucchiaini ai transatlantici, dall’editoria alla ceramica, il lavoro di Ponti ha scandagliato tutte le possibilità dello stile moderno italiano, senza limitarsi ad assecondare il gusto contemporaneo ma interpretandolo alla sua maniera e plasmando una nuova cultura del “made in Italy”.
I suoi arredi, così come il resto della sua produzione, mantengono inalterato fascino, utilità e comfort anche oggi, quando poco o nulla rimane delle tecnologie, della sensibilità sui materiali, dello stile di vita a lui contemporanei.
“La casa all’italiana” può essere considerato il manifesto del pensiero pontiano, in cui l’architetto propone la sua idea di comfort – conforto, all’italiana – come sinonimo di accoglienza, di riposo. È qui che l’oggetto poltrona diventa icona del focolare domestico, di quel senso di familiarità che arricchisce gli interni di Ponti in tutte le occasioni, tanto nelle sue residenze quanto negli uffici o negli interni dei transatlantici.
Molteni&C già dal 2010 ha rinnovato l’attenzione per il lavoro di Gio Ponti con il progetto di riedizione dei suoi arredi, investendo in una collezione di modelli ideati da Ponti talvolta come pezzi unici o per essere prodotti in piccola serie. Caratterizzata dalla ricerca attenta, da una selezione accurata e dallo studio meticoloso dei prototipi, la collezione è realizzata in collaborazione con i Gio Ponti Archives e con la direzione artistica dello Studio Cerri & Associati e oggi comprende 14 arredi in 21 varianti. Tra questi, la poltrona disegnata per la casa Ponti in via Dezza, a Milano, quella per lussuosi transatlantici, o, ancora, quella per Villa Planchart a Caracas.
D.151.4 – Dai transatlantici più lussuosi alle case più raffinate
Negli interni delle navi Ponti si diverte a trattare il tema della decorazione alla sua maniera, ispirato da quel sentimento moderno di amore per l’ornamento nato ai tempi della secessione viennese. L’ambiente navale è il laboratorio perfetto per la ricerca della modernità italiana. Gli arredi, sofisticati e funzionali, rappresentano un compendio del gusto raffinato anni 50. Per le forniture dei transatlantici si parlava di arredamento su misura realizzato fuori serie. Oggi Molteni&C realizza l’elegante poltrona D.151.4: un oggetto ideato per il viaggiatore che non rinuncia alle abitudini signorili. Si tratta di una seduta solida e con il baricentro basso, pensata per contrastare il movimento dello scafo. Lo schienale è morbido e avvolgente, costruito con travettatura metallica e tamponato con poliuretano iniettato in stampo; i puntali in ottone rivestono la sommità delle gambe, per evitare rotture, mentre gli appoggi a terra sono in materiale plastico antiscivolo, per non intaccare le pavimentazioni. Il design industriale italiano deve al settore navale una spinta decisiva in termini di sviluppo di quel know-how che tutt’ora combina tradizione e innovazione, ricerca e artigianalità.
D.153.1 – Icona d’eleganza e comfort
Abitare alla Ponti significa godere di uno spazio vivace e funzionale, in cui ogni elemento contribuisce ad arricchire la vita del focolare domestico, inteso come momento di riposo, incontro e dialogo.
Disegnata nel 1953 da Gio Ponti per il suo appartamento in via Dezza a Milano, la poltrona D.153.1 è uno tra gli oggetti più iconici della collezione. Merito anche della celebre immagine che immortala la famiglia Ponti in una rilassata parentesi casalinga all’interno dell’abitazione di via Dezza. Nella foto, l’architetto siede proprio sulla D.153.1, accavallando le gambe e distendendo la schiena, in una posizione che è suggerita dalla poltrona stessa, con il suo lungo schienale inclinato e la seduta più imbottita sul fronte. La struttura è in ottone satinato, il rivestimento in pelle bicolore o in tessuto “Punteggiato” Rubelli.
D.154.2 – Una poltrona da amare
Concepito come “opera d’arte totale”, il progetto per la Villa dei coniugi Planchart a Caracas è uno dei prediletti di Ponti, merito soprattutto dello stretto rapporto sviluppatosi con i committenti e della loro fiducia nei confronti del progettista.
L’interno dell’abitazione è ideato in stretta relazione con le opere d’arte, gli arredi e gli oggetti che vi alloggiano, in gran parte progettati dallo stesso architetto e arrivati dall’Italia via nave. I mobili sono definiti da un carattere ricercato, voluttuoso e divertente. La poltrona D.154.2 somiglia ad una conchiglia, sensuale e confortevole, grazie alla sinuosità della scocca e alla morbidezza del cuscino. Molteni&C realizza la “love chair” in tutti i rivestimenti della gamma di pelli e tessuti del brand.
D.156.3 – Emblema della modernità tra tradizione e innovazione
Tra le poltrone disegnate da Gio Ponti la D.156.3 è un vero e proprio manifesto progettuale, nonché uno gli arredi più rappresentativi della X Triennale di Milano, quando viene presentata per la prima volta dall’azienda americana Altamira. Si tratta nientemeno che di una genuina icona di stile, un simbolo tradotto in poltrona.
Con le sue forme singolari, lo stile sartoriale moderno e il sapiente accostamento di materiali d’eccellenza, questo capitolo di storia del design arricchisce la collezione di Molteni&C. È realizzata in massello di acero naturale o laccato nero semilucido, verniciato con colorante all’anilina applicato con stracciatura, per esaltare le venature del legno. Lo schienale ergonomico è disegnato da cinghie elastiche incrociate, il cuscino trapuntato è rivestito in pelli o tessuti preziosi. Tutto viene assemblato e levigato a mano: il design in questo caso si esprime con i codici propri dell’alto artigianato e crea un oggetto fuori dal tempo e di grande fascino.
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