Anche nell’era digitale le nostre case continuano ad ospitare libri, oggetti, ricordi e abbiamo la necessità di contenerli, organizzarli ed esporli in uno spazio unico, intimo e personale. Il tempo che abbiamo trascorso nelle nostre case ci invita a considerare non solo quali oggetti ci sono sui nostri scaffali e che aspetto hanno, ma anche l’estetica e la funzionalità degli scaffali stessi. Molteni&C risponde a queste esigenze coerentemente con l’eleganza e l’attenzione per i dettagli che ne caratterizzano lo stile da sempre.
L’architettura domestica di Piroscafo
Per il design di questa imponente libreria Aldo Rossi trae ispirazione da uno dei suoi lavori: il Centro Direzionale di Fontivegge a Perugia, sede della Regione Umbria. Piroscafo somiglia infatti ad una facciata caratterizzata dal ritmo preciso delle vetrine, è un palazzo galleggiante in cui ogni fantasia naviga liberamente, un piccolo edificio che ospita oggetti e ricordi e il suo design si ispira alle case sulle coste rocciose dell’Atlantico che Rossi scoprì durante uno dei suoi viaggi.
Si tratta di un mobile raffinato, un magazzino domestico che è al tempo stesso libreria e madia, arredo e architettura, vetrina e scenografia: qualunque sia il suo utilizzo, Piroscafo concede massima capienza e ordine razionale. Disegnata nel 1991 dal Premio Pritzker Aldo Rossi insieme a Luca Meda, è stata presentata al grande pubblico nel corso della XXXII edizione Salone del Mobile del 1993 e in quell’occasione non passò affatto inosservata, dimostrando sia l’agilità di Rossi nel muoversi dalla grande alla piccola scala, sia la capacità di Luca Meda e del Gruppo Molteni di sintetizzare perfettamente creatività ed industrialità.
Piroscafo è contraddistinto da ante vetrate, con un telaio di forma quadrata a sua volta diviso in quattro dalla croce interna, elemento ricorrente dell’architettura di Aldo Rossi. La struttura è in legno o laccata e la facciata è in metallo laccato opaco. È possibile illuminare l’interno con una o più barre LED da applicare su coperchi, piani centrali e ripiani, per tutta la loro lunghezza. La riedizione di Molteni&C presenta una nuova facciata laccata in un caldo colore Spice con interni in eucalipto.
Teorema gioca con la geometria
Teorema nasce come cassetto e prosegue impilando più cassetti l’uno sull’altro e usando una forza torcente per ruotarli ciascuno di 20°. La pila così ottenuta diventa una cassettiera che non può adagiarsi su di una parete ma occupa senza timore il centro della stanza.
Teorema è una superficie in legno senza soluzione di continuità, concepita come un origami. La costruzione di Teorema è la perfetta combinazione tra la precisione micrometrica delle lavorazioni meccaniche e l’artigianalità coinvolta nella piegatura e incollaggio degli elementi strutturali. I moduli credenza hanno sportelli senza cerniere ma con un pivot e per ruotarli è necessario spingerli da un lato, così che solo chi la possiede sappia esattamente come aprirli.
La fascinazione euclidea per la razionalità geometrica delle forme è esplicitata già nel nome di questa elegante serie di arredi, mentre la predilezione per la semplicità dello spazio inteso come gioco di pieni e di vuoti è resa evidente dal confronto di Teorema con la collezione Grado°: sono l’una il negativo dell’altra. Mentre Grado° invertiva la pesantezza in leggerezza, Teorema trasforma la staticità in dinamismo.
Ron Gilad approccia il design in maniera giocosamente sofisticata: sempre ironico, spesso irriverente, talvolta surreale. I suoi oggetti pieni di humor ed eleganza scherzano con il paradosso e il senso dell’assurdo, capovolgono gli stereotipi senza rinnegare la funzionalità, recuperano la memoria delle icone del passato in maniera mai didascalica né banale.
La splendida vetrina Teorema fa parte di una premiata collezione modulare progettata è composta da moduli singoli dalle molteplici sfaccettature che possono essere combinati tra loro in tantissimi modi, o semplicemente usati come pezzo da appoggio. Disponibile in noce canaletto o eucalipto con maniglie dei cassetti in cromo lucido.
Cultura giapponese e manifattura italiana: MHC.2
Estetica giapponese, artigianalità italiana e una tecnica costruttiva all’avanguardia fanno di questo contenitore un vero classico. Nel 1959 il giovane designer giapponese Yasuhiko Itoh creò per Molteni & C. la libreria autoportante in legno MHC.2, una rivoluzione tecnica ed estetica. Le strisce di legno Iroko curvato a vapore che componevano la struttura a nido d’ape dell’unità erano ricoperte da un doppio strato di legno di pioppo e rifinite con un’impiallacciatura di teak, un’impresa non facile da realizzare all’epoca.
In quel periodo, Molteni&C era principalmente nota per la creazione di mobili di alta qualità in stile classico, ma il suo fondatore Angelo Molteni fu un pioniere e, individuando l’opportunità di aprire la strada al design italiano, investì nei macchinari necessari per produrre pezzi su scala industriale. Itoh, laureato all’Università di Waseda di Tokyo, aveva trascorso diversi mesi presso Molteni&C lavorando con il suo esperto team di produzione, sperimentando questa libreria, un prototipo d’avanguardia che ha poi vinto un premio alla Selettiva del Mobile di Cantù, Italia, un prestigioso concorso di design. Lui e Molteni stavano, insieme, spianando la strada per il futuro.
MHC.2 è esistito come prototipo unico per molti anni, è stato prodotto solo in seguito in una tiratura limitata di 100. Ora fa parte della “Heritage Collection” di Molteni&C, che l’ha rieditata con una finitura in noce americano e realizzata in due altezze, perfette per essere accostate.
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