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La ricerca dell’imperfezione e della bellezza incompleta nelle opere di Yoshimi Futamura (1959) trova le sue radici nella tradizione giapponese della ceramica ed è la chiave per enfatizzare il legame emotivo con la natura. Evoca un ricordo istintivo delle nostre origini e un senso di appartenenza in quanto esseri viventi.
Tra i primi artisti rappresentati da KALPA Art Living all’apertura nel 2019, le ceramiche di Futamura incanalano perfettamente la visione della galleria toscana, che abbraccia le dimensioni dell'arte e dell'artigianato in una continuità tra passato, presente e futuro. Grazie alla preziosa collaborazione con Molteni&C, Futamura è stata invitata a presentare una selezione di potenti opere d'arte in gres e porcellana nell’ambito del Salone Internazionale del Mobile.Milano 2023 e per la successiva campagna pubblicitaria della nuova collezione di arredamento.
Le sue opere raggiungono un perfetto equilibrio tra l'approccio orientale e quello occidentale e raccontano il concetto di living espresso da Vincent Van Duysen, art director di Molteni&C. Opere selezionate di Futamura resteranno in esposizione nell'headquarter di Molteni fino alla primavera del 2024.
Ognuna delle creazioni di Futamura incarna una personalità e un'energia uniche e celebra l’idea di art living, muovendosi fluidamente tra funzione e forma astratta. Le superfici appaiono bruciate, frantumate o granulate, un effetto ottenuto grazie alla cottura ad alte temperature di oggetti in argilla ricoperti da una delicata patina di porcellana liquida. Attraverso questa procedura innovativa, Futamura rivela la potenza insita nel mezzo, enfatizzata dalle crepe profonde che attraversano alcune sue opere, in apparenza sul punto di espandersi fino a scoppiare o crollare su sé stesse.
“La mia principale fonte di ispirazione è la natura. In Giappone la vita è profondamente legata alla natura e impariamo a rispettarla."
Yoshimi Futamura
1. Come e quando è nato il tuo amore per la ceramica, e poi la tua carriera?
A quindici anni ho capito che volevo usare le mani per creare qualcosa. Sono nata e cresciuta in Giappone, dove sono stata iniziata alle cerimonie buddiste grazie alla mia famiglia, entrando in contatto con la dimensione spirituale della ceramica. Poi, presso la Japan's Seto School of Ceramics ho studiato la vasta cultura giapponese della ceramica e le tecniche tradizionali. Dopo essermi trasferita in Francia, mi sono diplomata alla Duperrè School of Applied Arts e ho aperto il mio studio. Anche se resto profondamente legata al Giappone, credo che Parigi mi abbia davvero "reso artista" e abbia forgiato il mio percorso attraverso i suoi tanti stimoli culturali: i musei, le mostre e gli scambi con persone provenienti da tutto il mondo.
2. Quali sono i valori e i concetti su cui si basano le tue opere e la tua pratica?
Nel mio lavoro mi ispiro alla natura, alla sua ricchezza e alle sue tante forme diverse, alla bellezza del passaggio delle stagioni, ai frutti che ognuna porta all'arcipelago e talvolta alla paura dei disastri naturali. Quando guardo l'argilla, quando la tocco e a volte la assaggio, percepisco il messaggio segreto di questo meraviglioso materiale e ne comprendo il potere. La mia pratica può essere letta all'interno della filosofia del wabi-sabi, o bellezza incompleta, perché l'irregolarità dei miei pezzi aumenta la loro qualità meditativa.
3. Le tue creazioni sono cariche di spiritualità ed energia…
Plasmata dal suo creatore, la terracotta invita lo spettatore a esplorare un percorso di immaginazione tattile. Quando ancora studiavo, sono stata iniziata all'arte della ceramica cotta a legna e alla sua dimensione spirituale. Per me, la materia diventa il centro di un nuovo spirito proveniente dalla Terra che trova vita in sé, oltre che bene naturale in grado di condurre lo spettatore a un’esperienza emotivamente condivisa.
“La terra è la materia prima del mio lavoro. Cerco di esprimere la sua energia e la sua forza. Terra più Acqua più Fuoco. È grazie a questi tre elementi che porto alla luce una nuova vita.”
Yoshimi Futamura
4. L'arte infonde vita alla casa…
Fin dalle origini dell'umanità, gli oggetti in ceramica hanno un ruolo nella vita di ogni giorno. La terra è uno dei materiali più antichi, utilizzata da sempre per creare oggetti e case, e ripercorrere il suo viaggio è come ripercorrere la storia dell'umanità. Per me non esiste una distinzione concettuale tra arte funzionale e non funzionale, perché credo che una tazza o una ciotola possano essere arte: una semplice ciotola può infondere spiritualità alla casa. Arricchisce la vita, ci rende sensibili alla bellezza degli oggetti di uso quotidiano.
5. La ceramica è fonte di vita e sentimenti...
Uso l’argilla come mezzo espressivo e la mia ricerca mi sta portando ancora più lontano. Il mio lavoro rappresenta la paura dell'incerto, una forza al di fuori del nostro controllo che minaccia di spegnere tutto, anche il desiderio di rinascita. Il terremoto nel Tōhoku del 2011 mi ha ricordato quanto sono fortunata a essere cresciuta in Giappone, perché non potrei essere dove sono oggi senza quella influenza culturale. È stato in quel momento che ho iniziato a introdurre un profondo cambiamento nel mio lavoro. Le mie convinzioni profonde, i miei sentimenti, le mie posizioni sociali sono entrati a far parte delle mie sculture, ed è così che sono nate le serie Métamorphose, Black Hole e Rebirth.
6. La tua ricerca artistica in tre parole.
Potere della terra, sentimenti, primordiale naturalezza.
7. Parlaci dei rituali nella tua pratica artistica.
Faccio sempre una preghiera quando chiudo lo sportello del forno. Il mio primo contatto con un pezzo avviene quando lo tiro fuori da lì. Ora ho molta esperienza e so più o meno come saranno i pezzi una volta cotti. Ma a volte ciò che esce dal forno supera le mie aspettative e quella, per me, è la misura del successo. La cottura è il passaggio finale. Cerco di manipolare il processo, ma non posso toccare direttamente i pezzi durante la cottura perché sono troppo caldi. A volte succede qualcosa e ottengo più di quanto mi aspettassi, ma è raro. Lo chiamiamo "dono della fornace".
Yoshimi Futamura
Ceramista di fama internazionale, Futamura è nata a Nagoya (1959), in Giappone, ma vive a Parigi dal 1986. Negli ultimi decenni ha prodotto diverse serie in gres e porcellana, come Black Hole e Rebirth, Vasque e Bol Ecorce, comprendenti sculture e vasi di ispirazione botanica e geologica. Il suo uso di texture organiche in combinazione con le forme tradizionali della ceramica crea opere d'arte uniche: l’opera nasce come forma tubolare sulla ruota, a cui viene poi applicata una barbottina di porcellana bianca, manipolando la forma dall'interno verso l'esterno, per poi passare alle fasi di asciugatura e cottura. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche di tutto il mondo, tra cui l'Harn Museum of Art, il Minneapolis Institute of Art di Minneapolis, il Museum Boijmans van Beuningen di Rotterdam, l'AIC Ariana Museum di Ginevra, la Yale University Art Gallery e il Brooklyn Museum.
AUTRICE
Eleonora Raspi
Eleonora Raspi, PhD, è curatrice d'arte, scrittrice e ricercatrice. Nata a Volterra nel 1982, vi è tornata dopo vent'anni di studio e lavoro tra Milano, Filadelfia e Londra. Dopo aver ricoperto con orgoglio l'incarico di Assessore alla Cultura per la sua città natale, attualmente collabora in veste di curatore presso le gallerie KALPA e lavora come contributor alla rivista Maize (Milano). Si è laureata in Storia dell'Arte (MA, Università Cattolica di Milano, 2007) e Italianistica (MA, Università della Virginia, 2010), per poi ottenere il Dottorato presso la University of London nel 2016, incentrato sul cinema di Michelangelo Antonioni. Nel corso della sua carriera, Eleonora ha lavorato nel campo dell'arte contemporanea, del cinema e della letteratura in molte istituzioni artistiche e università negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
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