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A Table for the Holidays

Oct 2022
Catharine Rossi
A Table for the Holidays

L'importanza dello stare insieme durante la stagione delle feste secondo due punti di vista.

La tradizione della convivialità a tavola attraverso il design del XX e XXI secolo, raccontata in “DESIGNING HOSPITALITY”, un articolo di Catharine Rossi e nell’interpretazione di quattro tavoli iconici di Molteni&C, vestiti a festa per celebrare in ogni parte del mondo.

DESIGNING HOSPITALITY


“Il ruolo dell'architetto, o del designer, è quello di un padrone di casa impeccabile e premuroso, interamente dedito ad anticipare le esigenze dei suoi ospiti”


Charles Eames

Per Charles e Ray Eames il design non significava solo creare oggetti. Il celebre duo aveva capito che il design comporta la creazione di esperienze, non solo di oggetti, e a loro volta gli oggetti svolgono un ruolo fondamentale nella creazione di esperienze. Ray serviva i pasti su tavoli splendidamente apparecchiati con tovaglie, tovaglioli, fiori e varie decorazioni. Gli ospiti venivano accolti con pasti dalle origini speciali ma cucinati in modo semplice, da consumare insieme, trasformando un'at-tività quotidiana nella celebrazione dell'ospitalità e della convivialità.

A totale soddisfazione dell'occhio e del palato, l'ospitalità teatrale degli Eames è emblematica di quanto il design sia l'invitato invisibile di tutti i banchetti del mondo, dove amici e familiari si riuniscono per festeggiare ricorrenze religiose, l'arrivo della nuova stagione, del nuovo anno o semplicemente di un nuovo giorno. Consumare un pasto insieme non significa solo mangiare: ci riuniamo per parlare e discutere, spezzare il pane e abbattere confini, continuare vecchie tradizioni e iniziarne di nuove.

Gli arredi e gli spazi utilizzati per mangiare insieme si sono trasformati in modo significativo da quando, nell'Antico Egitto, sono comparsi per la prima volta dei supporti simili a tavoli per il consumo degli alimenti. Mentre gli ospiti romani consumavano i pasti su tavoli piccoli e rotondi in triclini separati, le sale multifunzionali dei castelli medievali erano arredate con tavoli a cavalletto che venivano smontati al termine dei pasti in comune. Tra il XVI e il XVIII secolo fecero la loro comparsa innovazioni come i tavoli allungabili, a ribalta e a cancello, mentre il XIX secolo introdusse un elemento chiave della socialità contemporanea: il dinner party. Nel XX secolo, gli anni '50 e '60 segnarono una trasformazione che ancora oggi influenza le case: l'abbandono della sala da pranzo separata a favore di una zona living aperta, meno formale, in cui i pasti quotidiani e quelli delle feste si svolgono tra cucine a isola e divani ad angolo.

L'approccio degli Eames era emblematico del crescente interesse dei designer per il cibo nel XX secolo, che ha portato a progetti come il tavolo del pane da tutto il mondo del designer austriaco Hans Hollein, realizzato per la mostra MAN TransFORMS (1976) al Cooper Hewitt Museum di New York. L'esposizione ha concretizzato l'interesse di Hollein per il rapporto del design con la vita quoti-diana e per l'universalità e la grande diversità di questo alimento di base.

Negli anni 2000 è di nuovo esploso il numero di designer interessati al cibo e all'esperienza generata dal consumare gli alimenti. Marjie Vogelzang, autodefinitasi "eating designer", è stata una pioniera del concetto di cibo come materiale, dando vita a installazioni come Sharing Dinner (2005), in cui i commensali erano separati da tovaglie verticali con buchi attraverso cui infilare la testa.

Per Total Trattoria (2008), invece, il designer italiano Martino Gamper ha collaborato con alcuni amici per progettare e realizzare ogni singolo aspetto di una cena, dalla cucina ai tavoli, dalle sedie alle posate, fino al cibo stesso.

Total Trattoria (2008) - Martino Gamper Total Trattoria (2008) - Martino Gamper

Più recentemente, i designer ci invitano a mangiare non solo con altre persone, ma anche con altre creature. Refuge for Resurgence (2021) dello studio londinese Superflux è un tavolo di quercia lungo quattro metri con sgabelli a tronco d'albero e coperti su misura per 14 ospiti d'eccezione: un castoro, una mucca, una volpe, un piccione, un ratto, un corvo, un serpente, una vespa, un cin-ghiale, un lupo, un fungo, due esseri umani adulti e un bambino. Questa ipotetica cena multispecie è un appello a porre fine alla divisione distruttiva tra esseri umani e natura che ha segnato l'Antropocene, per sostituirla con un rapporto più armonioso. Il collettivo interdisciplinare The Decorators ha esteso ulteriormente il suo invito a cena. Sulla base di una ricerca che ha dimostrato che alcuni batteri si nutrono di materiali sintetici come la plastica, il collettivo ha creato i tavoli gonfiabili in poliuretano Portal Tables (2021) per la preparazione in comune di alimenti come il kimchi (a base di cavolo di Pechino e ravanello fermentati) e la pasta del pane (con il suo ingrediente, il lievito attivo). Un pasto è sempre un'esperienza sociale, anche quando pensiamo di mangiare da soli.

Refuge for Resurgence (2021) - London - Giorgio Lazzaro
Refuge for Resurgence (2021) - London - Giorgio Lazzaro

È logico quindi che il cibo e i banchetti siano al centro dei messaggi di collettività e armonia am-bientale di questi designer: quando mangiamo insieme, non solo entriamo in connessione con chi siede accanto a noi, ma con tutti coloro che sono coinvolti nell'economia alimentare globale. Nel XXI secolo sembra che il design debba essere ancora più ospitale e attento che mai. Il ruolo del designer non è solo quello di anticipare le esigenze degli invitati a tavola, ma anche considerare l'impatto di tali esigenze su chi non è invitato.

Refuge for Resurgence (2021) - PH: Mark Cocksedge Refuge for Resurgence (2021) - PH: Mark Cocksedge
Refuge for Resurgence (2021)  - PH: Mark Cocksedge Refuge for Resurgence (2021) - PH: Mark Cocksedge

ISPIRAZIONI PER CELEBRARE IN OGNI PARTE DEL MONDO

Tavoli icona allestiti per interpretare aspetti diversi della convivialità.

Blevio | Tavolo - design Ignazio Gardella Blevio | Tavolo - design Ignazio Gardella

Il Blevio Table, dal design tipicamente italiano, progettato da Ignazio Gardella e parte della collezione Heritage Molteni&C, si veste con preziosi piatti materici dorati, accompagnati da bacchette cinesi e bicchieri che sembrano scolpiti, in una composizione che richiama suggestioni asiatiche.

Half a Square di Michael Anastassiades eleva il momento del “dopo cena” con una tavola evocativa, che propone una selezione di bicchieri da cocktail cristallo e vetro, in una composizione geometrica, illuminata da un delicato gioco di candele.

Half a Square | Tavolo - design Michael Anastassiades Half a Square | Tavolo - design Michael Anastassiades
Arc | Tavolo design Foster + Partner Arc | Tavolo design Foster + Partner

Il tavolo Arc di Foster+Partners nella versione ovale con il piano di vetro, racconta una storia di momenti passati in famiglia, con un allestimento ricco ma informale, dove i piatti decorati in oro si uniscono alla semplicità e matericità del lino.

Il celebre D.859.1 di Gio Ponti, intimo nella sua maestosità, è arricchito con una mise en place in cui semplicità e raffinatezza invitano a godere della tranquillità che lasciano le feste appena trascorse.

D.859.1 | Tavolo - design Gio Ponti D.859.1 | Tavolo - design Gio Ponti

Un progetto ambizioso che amplifica il calore e senso di casa che appartiene a Molteni&C, suggellato da una monumentale composizione floreale, declinata in differenti variazioni, che quest’anno accoglie i visitatori dei Flagship Store di Milano, Londra, Parigi, New York e Miami per tutta la stagione delle feste.

Author


Dr Catharine Rossi


Dr Catharine Rossi is Professor of Architecture at the University for the Creative Arts Canterbury, where she leads research in the School for Architecture and Design. A design historian, her research interests include contemporary design, post-war Italian design and architecture, craft, club culture, feminism and environmentalism. Publications include Designing Craft in Italy: from Postwar to Postmodernism (MUP, 2015), and the co-edited Post-Craft (Sternberg Press, 2022) and The Italian Avant-Garde (Sternberg Press, 2013).
Exhibitions include the co-curated At Home: Panorama de nos Vies Domestiques (Biennale Internationale Design Saint-Etienne, 2022) and Night Fever: Designing Club Culture 1960 to Today (VitraDesign Museum, 2018).

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