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Elemental: la forza della natura

Jan 2025
Eleonora Raspi
Elemental: la forza della natura

Entrando negli splendidi interni del Molteni Pavilion, i visitatori sono accolti da un'elegante esposizione di opere d'arte contemporanea materiche, curata dalla galleria d'arte toscana KALPA, in dialogo con l'architettura di ispirazione modernista progettata da Vincent Van Duysen. Le linee pulite e la disposizione aperta dell'edificio trasmettono immediatamente un senso di equilibrio e di ordine, e creano il palcoscenico ideale per installazioni d'arte, dove ogni opera è posizionata con cura per creare momenti di scoperta e di riflessione.

La mostra Elemental 2024-2025, con le opere degli artisti Akiko Hirai (Giappone/Regno Unito), Eleanor Herbosch (Belgio) e Tom Palmer (Regno Unito), è il secondo progetto artistico annuale curato dalla Galleria per il Pavilion, dopo la prima mostra Perenni, 2023-2024. Con il chiaro intento di trasformare questo vibrante spazio in un santuario d’arte che offra opportunità di relazioni personali e migliori l'esperienza di coloro che lo vivono quotidiamente, le due mostre sono state concepite come viaggi visivi emozionali in cui i linguaggi dell'arte e dell'artigianato si fondono con lo spirito dell'architettura.

La nuova mostra include tre dipinti in terra cruda dalla serie Raw Umber dal caratteristico color ambra e ocra, realizzati per l’occasione dalla giovane artista Eleanor Herbosch. I suoi lavori di natura meditativa si basano sui concetti di consistenza e purezza, nonché sull'unione di gesti e tecniche rituali. Alimentati da una profonda connessione con la natura, i principi Zen e l'arte della calligrafia giapponese, i segni impressi di Hersbosch sulle tele sono il risultato di movimenti organici, che ricordano una frattura, un'azione permanente, giochi di luce e ombra e alternanze di momenti di pausa e movimento.

Quando crea, l'artista usa la terra come forma di pittura che disidrata e macina per creare pigmenti in polvere di argilla da mescolare poi con l'inchiostro. Perseguendo un metodo di lavoro intuitivo e tattile, l'artista esplora una varietà di terre provenienti da diverse località geografiche, trasponendo la loro energia primordiale all'interno di una cornice e offrendola allo spettatore. La serie Raw Umber sembra pulsare di vita, incarnando la storia millenaria e la bellezza del territorio ricco di minerali dell'antica città di Volterra. Il tono naturale dell'ambra attira lo spettatore, creando una connessione con la terra sotto i nostri piedi.

I Vault Vessels in alabastro di Tom Palmer catturano e riecheggiano un gioco di luci e ombre attraverso le loro superfici dinamiche concave e convesse, riflettendo la verticalità delle linee architettoniche del Pavillion e amplificando la bellezza l’uno dell'altro. La forma di questi vasi richiama alcuni degli elementi chiave dell'architettura religiosa romanico-gotica britannica, come gli archetipi degli archi a sesto acuto e delle giunzioni, l'alternanza di linee e sfumature e soprattutto l'energico movimento verso l'alto.

Le dimensioni finali di questi vasi sono per molti versi dettate dalla forma della pietra naturale estratta. Durante il processo di intaglio, l'artista segue le caratteristiche naturali della pietra, rivelando pian piano le sue particolarità. Grazie alla malleabilità e alla traslucenza del materiale stesso, l'alabastro è particolarmente adatto a rendere dettagli suggestivi e drammatiche inclusioni di terra, oltre che ad assecondare la visione creativa dello scultore. In dialogo con i dipinti di Herbosch, i Vault Vessels di Palmer creano un sottile contrasto: mentre i dipinti evocano la solidità della terra, le sculture sembrano quasi prive di peso, grazie alle loro superfici traslucide. Quando la luce danza su queste sculture geometriche, esse sembrano spostarsi e cambiare, facendo eco alle linee dinamiche del Pavilion stesso.

La mostra si conclude con due sculture in ceramica della serie Moon Jars di Akiko Hirai. Queste forme asimmetriche, ispirate alle tradizionali e più semplici giare coreane del XVIII secolo, sono impregnate di un senso di atemporalità. Organiche ed evocative, abbracciano pienamente i principi del wabi-sabi, secondo cui la bellezza si trova nelle crepe e nelle variazioni, nell'imperfezione e nei contrasti, conducendo lo spettatore in un mondo onirico creato dall'atto spontaneo dell'artista.

La visione alla base di queste nuove sculture, che fanno parte della sua recente serie Dormant, deriva dal ruolo fondamentale e rigenerativo dell'atto del sonno, in cui la mente e il corpo sono impegnati in una costante ricerca per elaborare la complessità delle emozioni umane. È in questo momento che Hirai trova conforto, in particolare nella fase REM, quando le emozioni vengono regolate e depositate nella memoria come fiocchi di neve e petali che cadono dolcemente nella nostra mente.

Per l'artista, i Moon Jars sono metafore della vita umana stessa. Sono contenitori di una storia, testimoni dello scorrere del tempo e degli eventi che ci plasmano. Tutte sorprendenti e uniche, favoriscono un senso di equilibrio e tranquillità nell'ambiente generale, oltre a ricordare la lunga storia dell'umanità con le forze della terra e del fuoco.

Nel complesso, le opere d'arte selezionate per Elemental approfondiscono le qualità intrinseche del minerale e della terra. Queste sostanze primordiali sono state intricate nel tessuto della civiltà umana, oltre a essere fonte di creatività e testimonianza del legame duraturo tra l'umanità e la terra stessa su cui poggiamo. Ogni opera è intrisa di queste riflessioni e ispirata a gesti e oggetti ancestrali, invitando gli spettatori a riconnettersi con le energie elementari che danno forma al nostro essere.

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