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RETURN OF THE RUG

Sep 2021
Ann Morgan
RETURN OF THE RUG

Nel 1840 lo scrittore americano Edgar Allan Poe scrisse un saggio dal titolo La filosofia dell’arredamento in cui sosteneva: “Un tappeto è l’anima di un appartamento”. Centottant’anni dopo sembra che moquette o tappeti siano tornati a essere l’anima dell’arredamento di interni.

Nei primi anni 2000 il tappeto non godeva di molte simpatie; gli arredatori di punta preferivano nudi pavimenti di legno o di cemento levigato. Oggi però i progettisti hanno riscoperto quanto una copertura del pavimento possa aggiungere spessore e calore, oltre a fare da punto focale da cui emerge e si sviluppa il carattere di un ambiente.

Basta osservare alcuni recenti progetti di design come The Standard, l’albergo inaugurato a Londra nel 2019 e pieno di moquette e di tappeti dai vivaci colori, per notare l’importanza di questo tipo di prodotto negli spazi comuni. Un altro esempio è fornito dal boutique hotel Ett Hem, a Stoccolma, dove i tappeti sono disseminati un po’ dappertutto nell’edificio, progettato per somigliare a una casa, creando nell’ambiente un’atmosfera accogliente e confortevole.

"Storicamente, i tappeti erano oggetti che avevano un enorme valore culturale. Erano davvero un simbolo di identità, cultura e relazioni".

“Storicamente i tappeti hanno sempre avuto un valore culturale enorme”, afferma la designer Ilse Crawford, che ha progettato gli interni di Ett Hem e che ha anche fondato il dipartimento Uomo e Benessere all’Accademia del Design di Eindhoven. “Erano davvero carichi di una propria identità, di cultura e di rapporti.

Avevano anche una funzione: infatti identificavano un luogo e, in alcuni casi, vi aggiungevano calore. Ma, a mio avviso, questa era una funzione secondaria rispetto al loro ruolo simbolico.”

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