Gio Ponti
“[...] la maggioranza degli oggetti per la nostra vita, sono oggi creati dall’industria, sono da essa caratterizzati [...]”
Heritage Collection
Heritage Collection è una collezione che guarda al futuro, un patrimonio artistico e culturale, altrimenti perduto, da valorizzare. Molteni&C ripercorre la propria storia, partendo dall’origine della modernità e dai lavori di Gio Ponti, grande maestro del ‘900.
Great new classics
Così sono emerse tracce di un passato che si rivela contemporaneo, da riproporre oggi. Nuovi, grandi classici, pezzi unici da far vivere fuori dalle teche del museo, dentro le case.
La D.154.2 di Gio Ponti, con il suo profilo avvolgente e sinuoso, racchiude la genialità architettonica e lo spirito vivace di Ponti ispirando confort e ammirazione. La poltrona è stata ideata per uno dei progetti più cari a Gio Ponti, la villa dei collezionisti Planchart a Caracas (1953-57).
I progetti migliori sono senza tempo, per questo rieditare significa avere rispetto, riportare in vita l’anima del progetto ma rinnovato. Nuove tecnologie, nuovi materiali, nuove soluzioni funzionali, nel rispetto dell’originale. Così come oggi avrebbe voluto Gio Ponti.
L’iconica poltrona D.154.2 di Gio Ponti è stata insignita del Compasso d’Oro alla Carriera al Prodotto 2024, uno dei premi più prestigiosi nel mondo del design italiano, che testimonia l’impatto del lavoro di Gio Ponti su design e innovazione.
Parte del nostro catalogo Heritage, il divano Due Foglie è un omaggio alla figura storica di Gio Ponti.
Il catalogo Molteni&C Heritage si arricchisce con l'introduzione della poltrona Continuum nella Collezione 2024. Progettata da Gio Ponti nel 1963, Continuum è espressione della duratura alleanza tra le aziende manifatturiere della Brianza, Molteni&C e Bonacina 1889, che ancora oggi preservano le proprie competenze artigianali distintive radicate nel territorio.
L'iconica poltroncina Round D.154.5, design Gio Ponti, ha forme modernissime addirittura “spaziali”, mai pensate prima.
“Ideata da Ponti fin nel ‘54, questa poltroncina sembra racchiudere in sè, anticipandole, tutte le energie, gli entusiasmi e le aspettative che segneranno lo stile di vita del decennio successivo.”
Salvatore Licitra - Curator of Gio Ponti Archives
Dopo oltre 70 anni dal progetto originale, la consolle D.847.1 rinasce grazie al progetto di riedizioni Heritage Collection di Molteni&C, in collaborazione con i Gio Ponti Archives.
“Questo elegante e raffinato scrittoio gioca il suo ruolo di espressione moderna nei profili e nelle proporzioni, classiche e nel contempo innovative, nel gioco delle curve e nell’invenzione di un cassetto elegantemente arrotondato.”
Salvatore Licitra - Curator of Gio Ponti Archives
Il tavolo D.859.1, utilizzato principalmente come grande tavolo per conferenze, fino a dieci posti, spicca non solo per le sue imponenti dimensioni, oltre 3,60 mt di lunghezza, ma soprattutto per il disegno raffinato ed essenziale. La base trapezoidale si impone per la sua leggerezza e modernità. Un vero e proprio ponte a campata unica, su cui poggia un piano di grandi dimensioni dalla forma affusolata che ne accentua l’aerodinamicità.
Disegnata da Gio Ponti e prodotta per Altamira, società americana fondata da un nipote dello spagnolo De Cuevas, viene esposta nello showroom dell’azienda a New York, insieme a mobili di Ico Parisi, Franco Albini,Carlo De Carli, Ignazio Gardella e altri, scelti fra i più rappresentativi della X Triennale di Milano.
“Si pensava che l’architettura dovesse essere solo funzionale, lasciando poco margine alla decorazione. Ma il genio italiano non poteva non creare un’architettura con un volto più umano che noi chiamiamo il tocco latino.”
Appassionato da sempre al tema dell’arredo navale, Gio Ponti ne fece diretta esperienza in quattro transatlantici e due navi da crociera rinnovati o costruiti ex novo dopo la guerra, tra il 1949 e il 1951: Conte Grande, Africa, Oceania, Conte Biancamano, Andrea Doria e Giulio Cesare. Ponti progetta questa poltroncina con lievi varianti per le navi.
I Planchart commissionano a Gio Ponti il progetto della loro casa, sulla cima di un cerro con vista su Caracas. Per loro, collezionisti raffinati e innamorati dell'Italia, Ponti disegna tutto, dalle scelte strutturali agli oggetti di arredo. Questa poltrona è un guscio per accogliere amici preziosi, scultura tra le sculture, opera d'arte tra le opere d'arte.
“Sono grato ad Anala e Armando Planchart della simpatia con la quale sono venuti incontro al mio desiderio di onorare la loro casa anche con cose d'arte italiane, accanto alle opere degli astrattisti venezuelani ed internazionali e a quelle del grande maestro venezuelano Reveron (…) dai quadri di Morandi a quelli di Campigli, dalle opere di Melotti e di Rui ai vetri di Venini e Seguso, alle ceramiche di Gambone, alle sete di Ferrari…”
Gio Ponti, Domus 1961
La collezione Molteni&C disegnata da Gio Ponti quest’anno si arricchisce della libreria sospesa D.355.1.
Disegnato negli anni ’50 per la M. Singer&Sons, una delle più importanti aziende di arredamento di New York, il tavolino è parte di una collezione destinata al mercato americano. L'accostamento di forme e materiali diversi testimonia la poliedricità e la tensione innovativa di Gio Ponti.
Un’architettura, un virtuosismo di campate, un’acrobazia di proporzioni, un incrocio di incastri. Un tavolino infinito, un dialogo geometrico tra il vetro e il palissandro, un distillato di leggerezza e di astrazione.
Disegnato in diverse varianti tra il 1952 e il 1955, il comò prende le mosse dai disegni originali custoditi nei Gio Ponti Archives. L'art direction di questa riedizione è stata affidata allo Studio Cerri & Associati.
È caratterizzato dai frontali dei cassetti verniciati a mano in colore bianco con maniglie applicate di varie essenze (olmo, noce nazionale, mogano e palissandro).
“Riproporre pezzi mai prodotti - perché Ponti progettava molto di più di quello che poteva essere prodotto - o rieditare pezzi dimenticati, ci offre l'occasione di capire meglio la sua figura, il suo lavoro e un momento importante dell'architettura italiana”
Salvatore Licitra, responsabile Gio Ponti Archives
Molteni&C ripropone le forme degli oggetti che Gio Ponti aveva ideato e fatto costruire per la sua casa di via Dezze a Milano. Il suo tavolino, la sua libreria, la sua poltrona dimostrano come non ci fosse alcuna distanza tra le istanze dell'uomo e la visione dell'architetto. Questo è vivere alla Ponti.
Il tavolino D.555.1, disegnato nel 1954-1955 per la casa dell'autore in via Dezza a Milano, è prodotto da Molteni&C sulla base dei disegni originali custoditi nei Gio Ponti Archives.
Gio Ponti disegna questa libreria per la sua casa milanese di via Dezza. Prodotta sulla base dei disegni originali del maestro del 1956-1957, il pezzo fa parte della Collezione Gio Ponti di Molteni&C.
Disegnata nel 1953, la poltrona D.153.1 fa parte degli arredi dell’abitazione privata di Gio Ponti in via Dezza a Milano. La struttura è in ottone satinato, il rivestimento in pelle bicolore o in tessuto “Punteggiato” Rubelli.
“La sedia e il tavolo di tubo metallico hanno raggiunto una assoluta originalità di forma, uscendo nettamente da ogni tradizione delle vecchie ossature, conquistando una praticità ed elasticità nuove e modi più aderenti alle essenziali esigenze di oggi. Nello stesso tempo, nella loro costruzione di serie, possono garantire nel modo più categorico la perfezione di bellezza della loro forma, in un’assoluta rispondenza al primo modello creato dall'artista.”
Gio Ponti, Domus, 1939
Per il primo palazzo Montecatini di Largo Donegani a Milano nel 1935, Gio Ponti disegna tutto, architettura e arredi: scrivanie, lampade, armadi e la sedia Montecatini.
“L’Architetto d’oggi, l’Architetto universitario, impari da tutti gli artigiani: impari dal marmista (le superfici lucide, levigate, a martellina, a bocciarda, a scaglia), impari dal falegname, dallo stuccatore, dal fabbro, da tutti gli operai e gli artigiani (è bellissimo)”
Gio Ponti, Amare l'architettura
Il tavolo Blevio di Ignazio Gardella entra a far parte dell’Heritage Collection di Molteni&C, inaugurando la collaborazione con l’Archivio Storico Gardella: primo episodio di una relazione di ricerca e di scambio, destinata a svilupparsi nei prossimi anni.
“Il modo in cui riflette la luce ne valorizza il disegno e lo rende straordinariamente adatto per gli ambienti dell'abitare.”
Edoarda De Ponti
Disegnato nel 1930, Blevio è un tavolo che Ignazio Gardella (1905-1999) progetta e realizza in un unico esemplare per la propria residenza famigliare, Villa Usuelli a Blevio sul lago di Como. È un arredo straordinariamente armonico e senza tempo, che diventa oggi patrimonio collettivo
MHC.1 è una riedizione del prototipo del primo mobile moderno realizzato da Molteni&C, il cassettone disegnato da Werner Blaser. Mai entrato in produzione, vince il primo premio al concorso internazionale di Cantù del 1955, la 1° Selettiva, indetto per riqualificare l’immagine produttiva italiana. La giuria è composta da Gio Ponti, Alvar Alto, Romano Barocchi, Carlo de Carli e Finn Juhl. Particolare il sistema costruttivo basato sulla giunzione semplice a triplice forcella.
MHC.2 è una riedizione del prototipo della libreria disegnata nel 1959 da Yasuhiko Itoh. Realizzata in legno curvato, lavorazione complessa per l’epoca, fu premiato alla 3° edizione della Selettiva di Cantù del 1959. Il risultato è un pezzo elegante e raffinato. Dopo una prima riedizione limitata di 100 pezzi numerati, è ora disponibile in serie non numerata in legno curvato rivestito in noce.
ARCHIVIOUNIFOR
Un progetto di riedizioni che, partendo dall’archivio storico e dai disegni originali dei grandi architetti che hanno collaborato con l’azienda, riporta alla luce oggetti unici, senza tempo, dal valore assoluto. Il punto di partenza è Aldo Rossi.
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