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1 Milano Travelogue
2 Museum 2D, la nuova mostra al Molteni Museum
3 La Sedia Monk
4 Meeting of Minds
Le ‘standing desk’ vantano una storia lunga e illustre, i primi sostenitori commissionavano scrivanie alte direttamente ai falegnami, oppure sfruttavano i ripiani più alti delle librerie, fino all’invenzione dei desk regolabili. L’ultima postazione di UniFor - Spring System, firmato dall’architetto Antonio Citterio - sfrutta invece delle molle (springs) per compensare il peso della scrivania durante la salita.
Quando quest’anno la sedia Monk rientrerà nel catalogo Molteni&C, saranno passati 35 anni dall’ultima volta che è stata prodotta. “Disegnata da Afra e Tobia Scarpa, ‘Monk’ è semplice e solida,” recitava il catalogo aziendale del 1990.
UniArm: “É tutto molto chiaro”
Il catalogo di UniArm, il nuovo braccio per monitor di UniFor, si apre con alcune pagine di fotografie ravvicinate della forma elegante e snodabile del braccio, seguite da una doppia pagina di immagini radiografiche del prodotto.
Scopri la storia di Villa Planchart a Caracas, Venezuela, mentre celebriamo il Compasso d’Oro alla Carriera al Prodotto per la poltrona D.154.2 di Gio Ponti.
Ponti credeva che l’architettura dovesse servire la vita di chi la abita, creando ambienti che ispirano e arricchiscono la quotidianità, e tutta la vita che immaginava per quella casa è racchiusa in un grande foglio di carta da lucido.
Come tanti arredi di Gio Ponti, la poltrona D.154.2 viene progettata per un committente, anzi, per una villa a Caracas, disegnata da Ponti in ogni minimo dettaglio.
“Vivere alla Ponti” uno stile di vita che ha alimentato una carriera creativa di sei decenni
L’arte della navigazione, la funzione per il viaggio, il segno che si fa icona e il design navale che ha affascinato il maestro Gio Ponti.
L’architetto e designer belga Vincent Van Duysen è diventato sinonimo di una sola parola: serenità.
Meeting of Minds: una nuova generazione di designer offre visioni contrastanti del presente.
Ma oltre alle sue case di Anversa e Melides, c’è un luogo in cui è tornato più volte: Milano.
Il fotografo Jeff Burton è noto per la qualità cinematografica delle sue opere: i bagnanti di una piscina d'albergo diventano uno studio sulla saturazione dei colori; i corpi abbronzati sono visti da lontano, distorti da superfici a specchio; lo sguardo di una donna si scorge attraverso lo specchietto retrovisore di un'auto. L'ordinario e lo straordinario appaiono amplificati e insoliti.
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